Come aprire un Laboratorio Artigianale Domestico

Bentrovate amiche, oggi parliamo di come ho fatto ad aprire un Laboratorio Artigianale Domestico.

Partiamo con una premessa: non tutti i Comuni sono uguali, non tutte le Regioni sono uguali, non tutte le Provincie sono uguali e soprattutto non tutti i commercialisti sono uguali. Questo per dirvi che questo che ho fatto io nel Comune di Anzio, provincia di Roma, regione Lazio con la mia amata commercialista potrebbe non essere valido in altri comuni, provincie o regioni. Quindi prendete il tutto come un “lì hanno fatto così vediamo se anche da me funziona in modo uguale”.

Cos’è un Laboratorio Artigianale Domestico?

Un Laboratorio Artigianale Domestico non è nient’altro che un luogo della propria abitazione che viene adibito a laboratorio nel quale non è consentito l’ingresso al pubblico. Quest’ultima opzione può essere anche modificata ma porta il tutto ad un livello di controllo maggiore (sicurezza, estintori, vie di fuga, porte adatte, misure da rispettare, accesso disabili e chi più ne ha ne metta). Il Laboratorio dovrà avere al suo interno dei macchinari che non creino fastidio al vicinato né come livelli di rumorosità né tanto meno come fumi o simili. Immaginate un meccanico di kart nella stanza al piano di sotto al vostro, non sarebbe sopportabile. Anche qui vige sempre il buon senso e l’intelligenza della persona stessa.

Ma veniamo al punto dolente. Si può fare veramente in casa?

Vi rispondo con un estratto della Legge Quadro per l’artigianato 443 dell’8 Agosto 1985 valida su tutto il territorio nazionale senza esclusioni (salvo modifiche successive al giorno in cui sto scrivendo):

L’impresa artigiana può svolgersi in luogo fisso, presso l’abitazione dell’imprenditore
o di uno dei soci o in appositi locali o in altra sede designata dal committente
oppure in forma ambulante o di posteggio.

Questo già ci fa capire che si può fare! Vi invito a leggere per bene tutta la legge perché nel caso aprire un Laboratorio Artigianale Domestico voi sarete a tutti gli effetti il Quadro della vostra azienda quindi è bene essere informati per bene.

Primo passo da fare per aprire il Laboratorio Artigianale Domestico

Il primo passo che io ho fatto dopo aver parlato con la mia commercialista è quello di andare all’ufficio SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) del mio Comune e parlare con il responsabile per capire se vi fossero moduli appositi da compilare, tempistiche, se era necessario il controllo dei Vigili del Fuoco e tutte le normative che potevano far riferimento al mio laboratorio artigianale.
Da questo colloquio ne è uscito che non essendo una cartoleria, una cartaria, una cartotecnica, un copisteria, una wedding planner, un negozio di belle arti e altre 100 mila cose, la mia attività non è ancora normata quindi il codice ATECO da utilizzare è ALTRE CREAZIONI ARTISTICHE E LETTERARIE.

Paper Craft

In merito alla normativa da seguire nessuno ha saputo proferir parola perché effettivamente per un laboratorio che crea quadri in quilling, scatoline, bomboniere in carta, partecipazioni and Co. è impossibile l’inquadramento in un codice e quindi vige come al solito il buon senso. Occhio! Questo non vuol dire che si può far tutto perché il locale è chiuso al pubblico ma non alle Forze dell’Ordine o alla Guardia di Finanza, quindi sempre in campana, come si dice a Roma, siete voi le titolari.

Il passo successivo

Una volta avuto l’ok dal responsabile del SUAP del mio Comune ho iniziato le pratiche con la mia commercialista dove mi sono stati richiesti, in aggiunta a tutte le cose standard per qualsiasi altra attività, la planimetria dei locali adibiti a laboratorio evidenziati e, essendo io in affitto, l’autorizzazione ad operare nell’abitazione da parte dei proprietari di casa.
Dimenticavo! Il codice ATECO che vi ho detto sopra è il codice primario dell’attività poi con la commercialista abbiamo incluso anche il COMMERCIO ELETTRONICO di qualsiasi bene così da avere la sicurezza di poter vendere online senza nessuna limitazione. Precisazione: i beni artigianali creati da una persona possono essere venduti online solo con l’unione di questi due codici, il solo commercio elettronico di qualsiasi bene indica solamente che puoi acquistare qualsiasi bene e rivenderlo ma NON produrlo o manipolarlo.

Tutto questo discorso esclude tutta la parte alimentare per la quale servirebbero molti altri controlli, nonostante consiglio sempre di avere l’attestato HACCP aggiornato, che fa sempre bene anche la dove si lavora con prodotti forniti da terzi, chiusi e sigillati.

Punto fondamentale per aprire un Laboratorio Artigianale Domestico

Avere una brava commercialista! Questo è un punto fondamentale perché è il lavoro di squadra che premia e se il commercialista risulta non formato sui cambiamenti potresti incappare in tante spese impreviste e ritrovarti con una soluzione non congeniale alle tue esigenze!

Linea temporale per fare le cose

  • colloquio con il proprio commercialista
  • colloquio con il responsabile del SUAP
  • apertura PEC
  • apertura partita IVA non attiva
  • invio pratica al SUAP
  • invio pratica alla Camera di Commercio
  • ottenuti gli ok, attivazione della Partita IVA
  • invio prativa INPS e INAIL
  • attivazione fatturazione elettronica
  • si parte!

Spese sostenute per aprire il Laboratorio Artigianale Domestico?

  • commercialista circa €200,00
  • professionista per pratica SUAP circa €250,00
  • PEC €6,00 per un anno
  • Diritti Camera di Commercio circa €53,00 per un anno
  • INAIL circa €250,00
  • Fatturazione elettronica con Aruba circa €30,00 per un anno

Spero di esser stata esaustiva e se qualcosa non fosse chiaro scrivetemi sui miei canali social

Valentina Paolini

Realizzo sogni con piccoli riccioli di carta. Scrittrice per caso e appassionata della creatività a tal punto di renderla il mio lavoro. Ambassador Cricut dal 2021 e Ambassador CreativamentePlotter dal 2023.

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